L’autrice, Maryvonne Pellay, i cui studi spaziano dal campo scientifico (École Normale Supérieure physique, médeci- ne) a quello artistico (corsi di teatro e tournées, lavori in atelier con diversi scultori) ha attivamente partecipato alla prefigurazione di grandi musei e ha realizzato produzioni multimediali interattive per: Cité des Sciences, Parc de la Villette, Musée des Arts et Métiers con Dominique Ferriot, Musée d’Orsay con Madeleine Rebérioux, Grande galerie du Muséum, Palais de la Découverte, Mémorial de Caen, Musée de Bibracte, Musée de Samara.


Messasi in evidenza per il suo percorso professionale al ser- vizio dell’informazione scien- tifica e culturale è stata inviata all'Onu, a Vienna, come delegata per la CNUSTED.

"Se connaître" è il blog di Maryvonne Pellay dal quale è stato tratto l'articolo "La balançoir d'August Renoir"

Blog Se Connaître

 

 


Renoir ritratto di Paul Durand-Ruel

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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La balançoire d’Auguste Renoir
di Maryvonne Pellay

 

 

Giochi di luce, giochi di sguardi

"In lui domina una gamma di tonalità chiare dai passaggi curati con meravigliosa armonia. Si direbbe un Rubens illuminato dal sole brillante di un Vélasquez." Zola sembra abbagliato dall’opera di Renoir.

Lei si dondola. Parla nel vuoto. L'uomo nascosto fissa uno sconosciuto. La bambina, stupita, li divora con gli occhi. Il sole passa attraverso le foglie. Pennellate luminose brillano a terra, scintillano sui tessuti. Verde, marrone, blu di Prussia spingono l'altalena spensieratamente. Come crea la luce questa atmosfera di eterna giovinezza?

1876 - 92 x 73 cm

 

 

Soggetto

Contemporanea del Bal du Moulin de la Galette (museo d’Orsay), questa tela fu presentata alla terza esposizione impressionista dove incontrò alcune critiche ostili. Gli si rimproverava la sua bizzarria nella rappresentazione degli effetti di sole e questo blu " feroce." Ma altre critiche, sensibili alla modernità del quadro, la trasformarono in un'immagine della felicità di questa campagna che all’epoca era ancora Montmartre rievocando il nome di Watteau per qualificarne l'atmosfera.

Nella Balançoire, la forma passa dietro al lavoro sulla luce e alla ricerca di una materia espressiva. Renoir segue tuttavia una strada assai diversa da quella di Monet, cerca più la sensazione che l’illuminazione solare; si era molto vicini ai tempi del “Cabaret de la mère Anthony”, tuttavia c'era un modo differente di porre il colore. Il sole di Renoir sono le persone, in primo luogo le donne, gli uomini, ed i bambini e nella “Balançoire” è la giovinezza, la giovinezza tra uomini e donne.

La scena si svolge nel giardino della casa di via Cortot a Montmartre dove Renoir aveva affittato una camera, la giovane donna è Jeanne una giovane di Montmartre, la persona che ci guarda è probabilmente Goenette, il pittore amico di Renoir.

Renoir stava preparando la grande messinscena del Moulin de la galette, aveva affittato questa camera per il giardino attiguo che poteva servire da sfondo al suo grande quadro e che permetteva di farci posare gli amici, questa luce macchiettata si trova in entrambi i quadri.

Composizione

Renoir, e non è il solo, cerca le tracce di Watteau, il suo universo, quello che vuole sviluppare non è sconosciuto a questo pittore del XVIII secolo, ma la commedia della vita non sarà "giocata" da Pierrot e Colombine, ma da Jeanne, Gabrielle, Norbert, e un mucchio d’altri contemporanei dell'artista i cui nomi si sono persi nella bruma del tempo, ma che sono là nei quadri di Renoir in questa epoca della gioventù.

La composizione verticale in altezza del quadro in effetti si presta egregiamente allo scopo, poiché l'ossatura del dipinto è rappresentata da questa altalena al centro. Il punto di vista è quello di qualcuno che si avvicina al gruppo e che il personaggio in parte nascosto dal tronco dell'albero guarda arrivare, questo sguardo crea la dinamica del quadro perché permette a colui che si avvicina, non parte del gruppo ma del quadro, di rientrare nel gioco degli sguardi, gioco certamente semplice, ma sottile. Renoir ci fa capire bene che l’uomo dietro questo tronco d'albero ha appena lasciato gli occhi dell'uomo che ci gira la schiena, per girarli verso quello o quelli che vengono verso loro. La giovane donna, si sa che si chiamava Jeanne, ha gli occhi ostinatamente girati da qualche parte e non verso l'uomo che le parla.

Ma questa giovane donna ha l'aria sognatrice, sospesa nell'aria da questa altalena, a sinistra vicino al bordo del quadro una bambina molto piccola guarda già l'uomo che parla a questa giovane donna con uno sguardo stupito. Questi giovani ancora vicino al ricordo dell'infanzia non la guardano già più, ma lei è sempre là in loro, adesso si gioca ad altri giochi, ma l'infanzia continua a guardarli. Renoir ha lasciato circolare l'aria sulla destra del quadro dove ha progettato una bella profondità a modo suo, alcuni personaggi fra cui una donna in abito chiaro chiudono questo spazio.

La profondità è creata dall'allineamento dei tronchi verticali che vanno dal primo piano a sinistra fino in fondo in mezzo al gruppo di personaggi nella parte posteriore piana che chiude lo spazio del quadro. Ma questa impressione di squarcio luminoso è dovuta anche alla disposizione a gradini delle pennellate di luce gialle e bianche sul suolo dal primo piano fino al fondo. Un'armonia di blu di Prussia, di verdi e di marroni violacei ai quali si oppongono delle macchie gialle e bianche di luce. In fondo al quadro una pennellata vermiglia attira l'occhio, la cravatta del personaggio che si distingue appena. In questa tela il colore è luce e la luce è colore, è là tutto il genio di Renoir.

Colore, luce

Questa macchiettatura della luce del sole Renoir la riprenderà nel suo grande quadro Moulin de la galette, è possibile che l'altalena sia stata per lui una sorta di prima prova per il suo grande formato, perché si trova questa stessa luce sfavillante a macchie che è una delle ragioni della bellezza di questa tela; come se queste macchie di luce fossero una specie di simbolo, se si può dire, di un momento della gioventù. La luce attraverso le foglie vale a dire l'ombra e la luce che esplode in miriadi di punti immateriali, una sorta di cielo stellato al sole, un movimento scintillante e continuo. È probabilmente questa forma che cercava Renoir, perché questi due quadri sono come i manifesti della sua pittura, in questo periodo cambierà ancora una volta stile e ciò gli permetterà di ritrovare nella sua pittura il vero ruolo della luce che sarà quello di una creatrice di forma. Con Renoir si ha l’impressione che sia la luce a sottomettere la pittura.

Nell'altalena c’è già tutto, si vede esattamente che il pittore cerca la natura stessa della luce ma un vero pittore la cerca nella materia stessa del suo impasto, si può dire che in questo momento di grazia della sua opera, la pittura stessa diventa luce. Si tratta di un lampo di genio di questi pittori impressionisti perché a ciascuno corrisponde una storia personale con la luce.

Materia, forma

Lo stile di Renoir comincia a differenziarsi da quello di Monet, hanno lavorato insieme agli stessi soggetti confondendo i loro stili, e a partire dagli anni 75, 76 si sono caratterizzati, i loro rispettivi stili si separano; Renoir va verso questa ricerca di una materia lanuginosa e dolce. Non ha mai amato gli appesantimenti, qui ce n’è sull'abito della ragazza che sembra tuttavia molto vaporoso, cerca una leggerezza densa, una forza viva e dolce, non potrà mai separarsi dalla trasparenza perché è il solo mezzo per raggiungere questo stato della materia, della pittura, ha bisogno dell'aria e del vento, del fogliame e delle piume, della seta e delle stelle, tutto questo viene riunito nell'altalena.

La materia calda e sensibile, dovuta al pennello di un virtuoso, crea forme leggere e fluide che luccicano nella luce in un istante di felicità.

 

"Extrait de l'analyse plastique effectuée pour le CD-Rom de jeu Secrets d'Orsay réalisé par Maryvonne Pellay avec le Musée d'Orsay"

 

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